Il progetto SHRINK di Lawrence Malstaf sembra incarnare visivamente la nostra condizione di sospensione e isolamento al tempo del Coronavirus
Lawrence Malstaf è un artista belga che attualmente vive e lavora a Tromsø, in Norvegia. Il focus dei suoi progetti è il corpo umano, il movimento, i sensi, la percezione. E’ riconosciuto a livello internazionale per le sue opere che si muovono a cavallo fra arte, installazione e performance, e questo è confermato anche dal suo impegno nel mondo della danza e del teatro. Spesso crea installazioni immersive in cui il visitatore diventa parte integrante della performance.
Un progetto del passato oggi più che mai attuale
SHRINK è un progetto che risale al lontano 1995 ma che oggi – proprio in tempo di Coronavirus – ha sollevato un nuovo interesse.
Non è difficile capire il perchè. La necessità di proteggerci e di isolarci dal mondo esterno evitando ogni tipo di contatto fisico è oggi sia una necessità, sia un obbligo, e il progetto Shrink rappresenta proprio visivamente l’isolamento personale in un ambiente protetto e asettico e può essere interpretato come l’idea dell’artista di cosa significhi adattarsi alla nuova realtà che ci è piombata addosso.
Ma non solo. Soprattutto è sconcertante e inquietante l’idea del corpo sospeso nel vuoto, schiacciato e impotente, così come sospese sono le nostre vite, in una bolla temporale, in attesa di capire quando potremo liberarci da questo maledetto virus.
Negli ultimi mesi Lawrence Malstaf ha riproposto SHRINK in Francia, Belgio e Norvegia, come si può vedere dai suoi post sul profilo Instagram.
Tecnologia e Arte
La struttura di questa installazione è composta da due grandi fogli di plastica trasparente e da un dispositivo che aspira gradualmente l’aria al loro interno, lasciando il corpo del performer sospeso e sottovuoto. Il tubo trasparente inserito tra le due superfici permette alla persona all’interno dell’impianto di regolare il flusso d’aria quindi di respirare regolarmente.
“Due grandi fogli di plastica trasparente e un dispositivo che aspira gradualmente l’aria tra di loro lasciano il corpo confezionato sottovuoto e sospeso verticalmente. Un tubo trasparente inserito tra le due superfici permette alla persona all’interno dell’impianto di regolare il flusso d’aria. Come risultato della crescente pressione tra i fogli di plastica, la superficie del corpo impacchettato si blocca gradualmente. Per tutta la durata della performance la persona all’interno si muove lentamente e cambia posizione, che può variare da una posizione quasi embrionale a una che assomiglia a un corpo crocifisso.”
– SHRINK
Questa performance in passato è stata presentata in diversi musei e festival d’arte ma anche in altri contesti come una sfilata di moda di Iris Van Herpen nel 2014 o un progetto della regista Kirsten Delholm.
https://www.instagram.com/p/CFH91ePHzHV/
• LEGGI ANCHE: LightSpin lampi di luce in stop motion
Lascia un commento