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Marco Mazzoni, il ricordo è un consolatore molesto

Se c’è un artista che si riconosce al primo sguardo quello è Marco Mazzoni che ha creato un universo personalissimo in cui l’uomo e la natura trovano la perfetta fusione nei suoi disegni

Marco Mazzoni ha imparato a disegnare con carta e matite colorate fin da bambino, poi da Tortona si è trasferito a Milano per studiare all’accademia di Belle Arti di Brera. I disegni di Marco Mazzoni sono nature morte eccentriche e bizzarre che mescolando l’arte del ritratto (ma i suoi non sono ritratti) con quella del disegno naturalistico.
I volti femminili perdono la loro identità ma non la loro espressività e si dissolvono fondendosi con farfalle, fiori, uccelli e pesci. L’elemento naturalistico prende il sopravvento e nel momento in cui l’essere umano e la natura entrano in contatto, diventano una cosa unica. Le sue composizioni simmetriche e circolari alludono al ciclo della natura e gli elementi della flora e della fauna sono rappresentati come simboli di vita. Una languida sensualità e un senso di trasognata serenità traspaiono da questi disegni in cui l’artista esprime una totale armonia fra l’essere umano e la natura.

Marco Mazzoni si ispira alle vecchie storie della tradizione italiana, storie legate alla natura o storie di streghe tramandate a voce, come le storie di Janas e Cogas, seducenti e misteriose figure femminili dell’antica tradizione sarda. E anche la sua tecnica è particolare: Marco Mazzoni utilizza soltanto matite colorate Faber Castell Polychromos e disegna sui suoi ormai celebri taccuini Moleskine, per cui spesso i suoi disegni si estendono su due pagine e appaiono tagliati nel mezzo.

Esplorando l’antica tecnica del chiaroscuro, per rendere l’effetto della profondità, dei volumi e della luce, Marco Mazzoni inizia il suo lavoro dagli scuri, creando il fondo e dettagliando la base della composizione. Inizia poi a passare i colori, scegliendo di volta in volta la palette più appropriata ma prediligendo sempre gli abbinamenti rosa e blu o rosso e verde. Alla fine i suoi disegni sognanti e fantastici, pur emergendo da una base scura, emanano sempre una radiosa luminosità.

Nel 2013 si è tenuta a Milano presso la galleria Patrizia Armocida, la prima mostra personale di Marco Mazzoni dal titolo “Il ricordo è un consolatore molesto“.

Categories: Illustrazione
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